Inter, paradosso Inzaghi: gioca meglio senza Brozovic e Lukaku

Simone Inzaghi ha ridisegnato l’Inter senza Brozovic e Lukaku e la squadra sta giocando anche meglio con Calhanoglu regista

Senza due elementi chiave per la spina dorsale della squadra, Marcelo Brozovic e Romelu Lukaku, Simone Inzaghi ha fatto evolvere l’Inter. Il progetto nerazzurro ha cambiato pelle, ha raggiunto una forma inattesa e difficile da prevedere.

Un’identità che ha esaltato i singoli come Dimarco e rimesso a posto i pezzi di una formazione apparsa un po’ confusionaria nelle prime uscite della stagione in campionato. La presenza di Dzeko accanto a Lautaro, e ancor di più la scoperta di Calhanoglu come regista basso, hanno permesso all’Inter di cambiare marcia.

Inter, paradosso Inzaghi: gioca meglio senza Brozovic e Lukaku
Inter, paradosso Inzaghi: gioca meglio senza Brozovic e Lukaku (Lapresse)

Inzaghi aveva avviato la riscrittura tattica dell’Inter in relazione al ritorno di Lukaku, rendendola un po’ più contiana. Assecondare un centravanti boa, che difende palla spalle alla porta, fa salire la squadra e va in progressione di forza palla al piede richiede movimenti diversi nell’occupazione dello spazio.

Ma il belga, anche nelle poche partite giocate prima dell’infortunio, non ha brillato. La forzata promozione di Dzeko ha messo l’Inter in condizione di giocare un calcio diverso. Il bosniaco è un centravanti con uno spessore superiore, complessivamente un attaccante di maggior prestigio e valore. E’ l’unico giocatore insieme a Cristiano Ronaldo con almeno 50 gol segnati in tre dei cinque principali campionati d’Europa. Ma è altrettanto vero che, anche per ragioni anagrafiche oltre che per l’importanza dell’investimento necessario al suo ritorno da Londra, Lukaku è ad oggi il titolare dell’Inter se pienamente disponibile.

Il belga, però, ha giocato solo contro il Lecce (vittoria nel finale), contro lo Spezia (successo largo) e contro la Lazio (primo pesante stop della stagione). L’avvento di Dzeko ha consentito all’Inter di sviluppare maggiormente il gioco in ampiezza, e gli effetti si sono visti anche nelle ultime uscite in Champions, compreso il 4-0 al Viktoria Plzen valso la qualificazione con una giornata di anticipo.

Ma alcune caratteristiche nel modo di giocare di oggi dell’Inter, come i rapidi cambi di gioco, i cross dalle fasce, i passaggi filtranti delle mezzali, torneranno sicuramente utili anche con Lukaku di nuovo al centro dell’attacco.

Inter, perché Brozovic ora rischia il posto

Inter, perché Brozovic ora rischia il posto
Inter, perché Brozovic ora rischia il posto (Lapresse)

Meno decifrabile, al momento, la situazione di Brozovic. Nello scorso campionato, la sua assenza era coincisa con il periodo peggiore dei nerazzurri, battuti in casa dal Sassuolo e fermati sul pareggio contro il Torino e la Fiorentina nel giro di una settimana. Inzaghi provò anche Calhanoglu, oltre a Gagliardini e Barella, nel ruolo di regista, ma senza grandi risultati.

Quest’anno dopo l’esperimento Asllani, che è giovane ed è destinato a diventarne il naturale erede, Inzaghi è riuscito a dare una geometria variabile al trio con Calhanoglu regista, Barella e Mkhytarian ai lati.

Questa struttura, varata per la prima volta in Champions contro il Barcellona, ha stupito tutti. Il turco ex Milan è il riferimento centrale ma non interpreta il ruolo come Brozovic, arretrando vicino alla difesa per prendere palla. Resta avanzato, e questo finisce per coinvolgere di più i due difensori esterni in fase di uscita bassa del pallone. Lo dimostrano le frequenti sovrapposizioni di Bastoni che crea superiorità a sinistra, in combinazione con Dimarco e un equilibratore di gioco come Mkhitaryan.

Questa nuova regia collettiva sarà forse in alcuni passaggi meno fluida, ma allo stesso tempo permette all’Inter di essere meno prevedibile e di funzionare anche a velocità di crociera differenti. Se prima marcare stretto Brozovic finiva per limitare l’azione offensiva dell’Inter, adesso chiudere le linee di passaggio diventa molto più difficile.