La memoria è corta o fa cilecca, l’attualità è cincia, i giudizi di tifosi e commentatori feroci, la riconoscenza è merce rara, i soliti luoghi comuni, così al tempo dei social dove l’odio scorre a colpi di post o tweet, basta un attimo e l’ashtagh diventa #OUT. Così anche l’intoccabile Cristiano Ronaldo scopre di non esserlo più.
Non si parla d’altro che il caso Ronaldo, la sostituzione di ieri al minuto 55′ di Juventus-Milan apre scenari impensabili fino a una settimana fa, prima di Mosca. Dalla sostituzione contro la Lokomotiv in Champions League qualcosa si è rotto tra Sarri e CR7. Nel post gara il tecnico aveva liquidato il caso riconducendo il tutto a un ‘problemino al ginocchio dell’attaccante, vero ma forse c’è di più. Così ieri sera l’allenatore bianconero ancora una volta ha richiamato il portoghese in panchina, evidentemente troppo per uno come Ronaldo, allarga le braccia, inizia ad imprecare in campo, quando si avvicina all’imbocco degli spogliatoi si gira verso la panchina, sguardo avvelenato verso Sarri e quel labiale che non si era mai visto prima: “Figlio di putt..”. Addirittura Ronaldo ha lasciato lo stadio 5 minuti prima della fine del match, nessun faccia a faccia con l’allenatore, meglio far sbollire la rabbia lontano da Torino, in Portogallo. Poco fa in mattinata sul suo profilo Twitter Ronaldo chiude il caso e scrive “Partita difficile, vittoria importante! #finoallafine”, della serie i panni sporchi si laveranno in famiglia.
E poi ci sono i social con tutte le estremizzazioni che li caratterizzano. Da questa mattina c’è l’ashtagh #RonaldoOUT. E’ successo l’incredibile, quello che in Premier League era un marchio dei tifosi del Chelsea per Sarri, il #SarriOUT, si è capovolto sul campione più amato e indiscusso della Juventus. Al tempo dell’odio e il disprezzo dei social accade anche questo. Ha ragione Sarri o Ronaldo? La questione è di famiglia, l’allenatore conosce lo stato delle cose, se l’attaccante è più o meno in forma per dargli quello che lui ritene giusto nel corso della partita. Non è stata una settimana facile per Ronaldo, i dubbi, critici della stampa spagnola, poi il Milan. Il tema divide il popolo bianconero. L’attaccante andando via in anticipo avrebbe potuto violare il regolamento antidoping qualora fosse stato sorteggiato. Non è successo nulla e anche per questo motivo il club ha deciso di non multarlo.
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