Milan-Torino, Pioli: “Non penso al mio futuro. Ibrahimovic sta bene. Vietati cali di concentrazione”

Pioli in conferenza per Milan-Torino
Pioli in conferenza per Milan-Torino

Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita tra Milan e Torino valida per la 24.a giornata di Serie A. I rossoneri sono reduci dalla sconfitta in rimonta contro l’Inter nel derby e dal pareggio in extremis con la Juventus in Coppa Italia.

Pioli ha risposto alle domande dei giornalisti partendo con un’analisi sulla gara di domani: “Sarà difficile e combattuta e anche il cambio d’allenatore può motivarli. In Coppa Italia abbiamo lottato contro di loro e dobbiamo rimanere concentrati per giocare bene”.

Milan, Pioli parla di Ibrahimovic, futuro ed Europa

Su Ibrahimovic ha aggiunto: “Lui non parla mai a caso. Mi ha detto fidati e che sta bene e io l’ho visto in forma. Domani mattina poi vedremo ancora meglio”. In merito al sistema di gioco: “Possono essere tutti buoni se le caratteristiche dei giocatori in campo sposano certi sistemi. Si vede che la squadra sente il momento ed è molto equilibrata e compatta. Siamo pericolosi e questo mi interessa”. 

“Io so benissimo quello che è il mio ruolo e come siamo stati bravi tutti, nessuno di noi si è fatto trasportare dalle voci di mercato. Non sono preoccupato per il mio futuro e nemmeno ci penso”, ha detto Pioli.

Sull’atteggiamento: “Inutile pensare al derby. Noi dobbiamo avere l’atteggiamento del primo tempo contro l’Inter e della partita contro la Juve. Il Milan deve pensare solamente alla sfida di domani. Se il campionato finisse adesso non saremmo soddisfatti ovviamente, ma noi non vogliamo finisca così”. 

“Europa? L’attenzione deve rimanere altissima. Il livello della competizione è molto più elevato. Le medio-piccole si sono rafforzate molto. Non possiamo più perdere tempo e non è possibile avere un calo di concentrazione”, ha aggiunto il tecnico rossonero.

Sul tema del Var a chiamata ha concluso: Non mi piace. L’arbitro deve fare il suo lavoro, così come lo fa l’allenatore. La tecnologia deve aiutare gli arbitri e ultimamente non li vedo sereni”. 

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