Messi, da Bojan a Odegaard: che fine hanno fatto gli eredi

Dove sono finiti i tanti calciatori che, dai tempi di Bojan Krkic nel 2006, sono stati etichettati come eredi di Leo Messi

Messi, da Bojan a Odegaard: che fine hanno fatto gli eredi
Messi, da Bojan a Odegaard: che fine hanno fatto gli eredi

L’etichetta di “nuovo Messi”, in un calcio sempre bisognoso di nuovi eroi, ha caratterizzato almeno due generazioni di veloci dribblatori. La Pulce, quando è esplosa, era “il nuovo Maradona”, titolo assegnato anche a Ariel Ortega, Pablo Aimar o Javier Saviola. Di sicuro, è il più meritevole dell’appellativo in quel gruppo. Di nuovi Messi, però, all’orizzonte non ce ne sono. Anche per questo se ne continuano a cercare, con un po’ troppa precipitazione.

Ad esempio, appena due anni dopo i primi segnali scintillanti del talento della Pulga, si iniziava a parlare del sedicenne Bojan Krkić, che brillava nella cantera blaugrana, come del suo erede. Le cose, evidentemente, non sono andate così bene. Dopo le esperienze con Milan, Roma e Ajax, Bojan ha accettato il trasferimento allo Stoke City e nel 2019 ha tentato l’avventura nella Major League Soccer con il Montreal Impact.

E’ precipitata presto anche la parabola di Gerardo Bruna, del vivaio del Real Madrid. Dopo quattro anni al Liverpool senza nemmeno una presenza in prima squadra, è scivolato nei campionati dilettantistici prima di firmare per il Derry City, in Irlanda del Nord. Ha segnato, da professionista, appena sei gol.

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Da Zarate a Miyaichi e Odegaard: gli ultimi eredi di Messi

Ryo Miyaichi, uno dei tanti "nuovi Messi"
Ryo Miyaichi, uno dei tanti eredi dell’argentino

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, parlò di Mauro Zarate come del “nuovo Messi”. L’effimero titolo insegue, e per certi versi perseguita, giovani della Masia come Gai Assulin, centrocampista israeliano, o il croato Alen Halilović che è arrivato al Barcellona nel 2017. Ma la somiglianza con Messi non va oltre il taglio dei capelli.

Il titolo di nuovo Messi non si assegna solo a calciatori argentini o cresciuti in Spagna. Travalica i confini, come dimostra l’Al Ahly, potenza del calcio egiziano che nel 2009 rinuncia a Abdessalam Benjelloun dell’Hibernian. “Abbiamo in squadra un giovane algerino e lo consideriamo il giovane Messi: si chiama Amir Sayoud” ha detto alla BBC nel 2009 Khaled Mortagey, allora componente del CdA. Dopo 12 presenze in quattro anni, i paragoni sono finiti.

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L’elenco degli eredi supposti include uno dei simboli dell’Athletic Bilbao, Iker Muniain, che a sedici anni tutti conoscevano come “El Messi del Botxo”, e Ryo Miyaichi, “il Messi giapponese” passato anche all’Arsenal prima di trasferirsi in Germania at St.Pauli.

Più di recente, a Messi sono stati accostato il teenager Martin Odegaard, di proprietà del Real Madrid, che sta offrendo prestazioni convincenti quest’anno alla Real Sociedad, il sud-coreano Lee Seung-Woo paragonato alla Pulga direttamente da Xavi, e Thiago Almada, che ha segnato quattro gol al Velez Sarsfield. Qualche tempo fa, i giornali inglesi parlavano di un possibile interessamento per lui del Manchester City e di un’altrettanto possibile offerta di 20 milioni di sterline.