Hauge al Milan, lo raccomanda Haaland: caratteristiche, storia e curiosità

Jens-Petter Hauge è il colpo di mercato del Milan. Come gioca, cosa può dare ai rossoneri. Storia e curiosità del talento norvegese grande amico di Haaland

Al Bodø/Glimt, Jens-Petter Hauge era il ragazzo di casa. Nato a Bodø, cresciuto nel settore giovanile della squadra, ha firmato il primo contratto professionistico nell’aprile 2016, e subito dopo debutta in prima squadra in una sfida di coppa nazionale. Entra al 64′ e si presenza con una tripletta.

A luglio dello stesso anno, realizza la prima rete in campionato contro l’IK Start (vittoria 4-1 in trasferta). Diventa così il più giovane marcatore nella prima divisione norvegese, la Eliteserien, del Bodø/Glimt che però a fine campionato viene retrocesso in seconda divisione. Con i suoi gol guadagnano un’immediata promozione grazie ai suoi due gol accompagnati da 13 assist. Ad agosto del 2018, avendo perso il posto da titolare, è passato in prestito all’Aalesunds FK, squadra di seconda divisione con cui però le cose non migliorano.

Torna al Bodø/Glimt, e chiude la stagione 2019 con 28 presenze, sette gol e due assist in campionato. Nel 2020 la squadra continua ad offrire un gioco spettacolare, il sito specializzato Total Football Analysis la definisce l’Atalanta scandinava. Il gol a San Siro nel preliminare di Europa League contro il Milan ha accelerato il suo arrivo in rossonero. E l’inizio di una nuova era nella sua carriera.

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Come ha giocato Hauge nel Bodø/Glimt

Il tecnico Kjetil Knutsen ha impostato la squadra con un 4-3-3 in cui le ali tagliano verso il centro negli spazi di mezzo. Per questo Hauge, che è un destro naturale, ha giocato spesso a sinistra. Ma è stato anche impiegato come ala destra o trequartista.

Vice-capocannoniere dell’Eliteserien prima di passare al Milan, ha segnato 0.77 gol ogni 90 minuti. Ha una media di 2.71 tiri in porta per una produzione offensiva di 0,56 expected goals. Ovvero: a fronte di 10 gol attesi in base al modello teorico, ne segna 14. E’ particolarmente efficace quando conclude nell’angolo basso alla sinistra del portiere, e questo gli consente di trovare la porta anche in caso di tiri più complicati.

La sua qualità principale rimane comunque lo scatto, l’inserimento alle spalle della linea difensiva avversaria, in modo da offrire una linea di passaggio libera ai compagni. Quando si smarca nello spazio di mezzo, poi può esaltare la velocità di esecuzione nel dribbling stretto e cercare la conclusione.

Quando invece affronta difese più chiuse, tende a rimanere più largo inducendo gli avversari a salire per cercare di chiudere lo spazio. Completa una media di 36,27 passaggi a partita, secondo i dati Wyscout, e offre 0.32 assist. La quota di 3 passaggi verso la trequarti avversaria, leggermente inferiore ai tocchi verso l’area, e la propensione ai passaggi progressivi che mettono il destinatario con meno avversari tra sé e la porta, confermano la sua indole offensiva.

Crea spazi e occasioni, attraverso il dribbling stretto o il passaggio filtrante fra le linee, ma allo stesso tempo contribuisce al pressing con 4,87 duelli difensivi vinti e quasi due intercetti di media.

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Hauge al Milan, le prime parole

Un aspetto nel suo gioco è particolarmente interessante per una squadra come il Milan che ha bisogno di esterni in grado di allargare le difese e sbilanciarle per aumentare lo spazio di manovra di Ibrahimovic. Ed è l’elevata frequenza con cui le azioni nate da un pallone recuperato da Hauge si concludano con un tiro del Bodø/Glimt. Accade una volta ogni quattro.

Abituato a destreggiarsi nel contesto di una squadra che pressa alto, Hauge ha plurimi talenti e, come tutti i giovani con abilità variegate deve ancora trovare il giusto equilibrio per fare la scelta giusta al momento giusto. Ma il ragazzo si farà.

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Le curiosità da sapere

Come spiega Opta, Hauge ha preso parte a ben 23 gol in 18 presenze in questa stagione nel massimo campionato norvegese (14 reti + 9 assist), solo Philip Zinckernagel ha fatto meglio (27).

E’ grande amico di Haaland, bomber che ha stupito l’Europa dopo il passaggio dal Salisburgo al Borussia Dortmund. La nuova stella del calcio europeo gli ha fatto i complimenti dopo i gol al Milan nel preliminare.

Hauge, arrivato anche per dare a Pioli un’alternativa in più a sinistra e far rifiatare Rebic all’occorrenza, potrebbe diventare il primo norvegese a segnare un gol con la maglia del Milan dal gennaio 1998. L’ultimo fu Steinar Nilsen, che avrebbe giocato anche per il Napoli, in un 5-0 in Coppa Italia contro l’Inter.

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