Al termine di una partita dominata ma senza gol, il Brasile conquista la finale delle Olimpiadi di Tokyo battendo il Messico ai calci rigori 
Due sono i vincitori di questa sfida tra Messico e Brasile; la Seleçao, che torna a scrivere il proprio nome in una finale olimpica dopo la storica vittoria di Rio, che ha consegnato il paese l’Oro Stregato, l’unico successo che ancora mancava, e Memo Ochoa.
Olimpiadi, Brasile-Messico 4-1 (ai rigori)
Guillermo “Memo” Ochoa, il portiere del Messico, si è rivelato a dir poco insuperabile nei 120 minuti di partita che hanno chiuso l’incontro in parità. E quasi ha rischiato di fare la differenza anche agli spareggi dal dischetto: mentre i suoi compagni sbagliavano tutto quello che era possibile sbagliare.
Netta la supremazia tecnica e tattica del Brasile che però ancora una volta ha evidenziato una certa difficoltà a trovare la via della rete. A chiuderla Ochoa, con due interventi prodigiosi nel corso del primo tempo. Ma anche un po’ di sfortuna quando su calcio di punizione Dani Alves prima ha impegnato Ochoa in un altro miracolo dopo una deviazione della barriera e poi ha visto finire la palla sul fondo di un nulla.
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Brasile ai rigori
Il Messico resta chiuso e riparte; non disdegnando qualche sortita offensiva pericolosa: con un bel contropiede di Luis Romo, bene intercettato da Santos. E poi con una deviazione velenosa di Henry Martin. L’occasione più ghiotta per il Brasile allo scadere, dopo un secondo tempo meno brillante del primo: su una bella azione di Anthony che il Messico allontana a fatica Richarlison colpisce in pieno il palo interno di testa. Ochoa non ci sarebbe arrivato.
Supplementari dominati dalla paura e dalla cautela. I rigori vedono il Brasile andare sul 3-0 con i gol di Alvares, Martinelli e Bruno e gli errori di Aguirre (parata di Santos) e Vasquez (palo). Il gol di Rodriguez rimanda la sentenza al quarto penalty brasiliano di Reinier che calcia con precisione nell’angolo basso.
Brasile in finale come cinque anni fa a Rio de Janeiro. 
