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Vlahovic alla Juventus, come cambia l’attacco di Allegri: i nuovi equilibri

Come può cambiare la configurazione tattica dell’attacco della Juventus dopo l’arrivo di Dusan Vlahovic

Prima di Dusan Vlahovic, per ritrovare un altro under 22 capace di segnare almeno 17 gol nelle prime 22 giornate di Serie A bisogna ritornare a Paolo Rossi che ci riuscì al Vicenza nella stagione 1977/78, prima di diventare per tutti Pablito.

Vlahovic alla Juventus, come cambia l’attacco di Allegri: i nuovi equilibri (Lapresse)

Il centravanti serbo sarà il nuovo punto di riferimento offensivo della Juventus di Allegri, che chiede ai suoi attaccanti di muoversi molto spalle alla porta, lontano dall’area. Non è proprio la qualità per cui l’ormai ex bomber della Fiorentina spicchi di più, ma è anche vero che i movimenti di Dybala sulla trequarti e il timore che Vlahovic incute nei difensori possono aumentare gli spazi per andare in progressione o favorire gli inserimenti da dietro.

Sono diversi i motivi che incuriosiscono nella decisione della Juventus di accelerare per strappare Vlahovic alla Fiorentina. Vediamo come possono dunque gli scenari e le configurazioni tattiche della Juventus, a partire dal modulo base.

L’aspetto numerico è sicuramente il meno rilevante, e non solo per la Juventus di Allegri. Ormai quasi ogni squadra tende a disporsi in vari modi nell’arco della partita, inoltre si attacca e si difende con moduli di fatto differenti, secondo una fluidità ormai paradigma del calcio europeo di vertice.

Allegri passa dal 4-3-3 al al 4-2-3-1 in possesso, al 4-4-2 come alternativa prevalentemente, ma non solo, in fase di copertura. Vlahovic agirà da perno centrale, con Dybala accanto o alle spalle.

In caso di tridente, saranno un Bernardeschi tornato ai ritmi dei tempi migliori e Cuadrado ad allargare le difese avversarie per esaltare le caratteristiche del serbo negli ultimi venti metri.

Vlahovic, numeri e caratteristiche

Finora, la Juventus ha tentato in media 14,5 tiri di media a partita, di cui solo 4,48 nello specchio della porta. Se si guarda la pericolosità della squadra, in termini di expected goals totali, la Juve è soltanto sesta in Serie A.

L’arrivo di Vlahovic  permette ad Allegri di aggiungere al suo attacco il calciatore che tira di più in questa serie A.

Attaccante da spazi aperti

L’aspetto più significativo e determinante rimane l’integrazione con Dybala. La Joya, in discussione per le questioni legate al rinnovo del contratto, sta via via arretrando il suo raggio d’azione.

Allegri, che preferisce una squadra disposta con le linee più basse in copertura per lunghe fasi di difesa posizionale, gli chiede di agire da trequartista e occupare gli spazi di mezzo sul centrosinistra.

Perché l’operazione funzioni meglio di quanto visto nella prima parte di stagione, in cui la Juve ha faticato a portare il pallone dentro l’area con continuità, un centravanti come Vlahovic potrebbe risultare utile.

Ma il serbo non andrebbe, a quel punto, ingabbiato in lavori di protezione del pallone spalle alla porta e lontano dall’area, ma tenuto alto ad occupare i difensori avversari e aumentare la distanza con i centrocampisti.

Vlahovic e Dybala, come funzionerà

Vlahovic, numeri e caratteristiche (Lapresse)

In questo modo si potrebbero creare più spazi e dunque più occasioni di creare superiorità numerica a 20-25 metri dalla porta, magari con un Locatelli più libero di avanzare e una mezzala dinamica come McKennie, senza contare le ali.

Dybala poi ha già giocato nella Juventus con un centravanti abituato ad essere punto di riferimento in attacco anche se non dichiaratamente aggregante come Higuain.

Leggi anche – Vlahovic alla Juventus, deciso il numero di maglia: niente 28. Che scelta! – FOTO

Il Pipita aveva altre caratteristiche, compresa una propensione all’assist decisamente maggiore. Ma era anche un centravanti da potreros, i campetti stretti dove si sono formate generazioni di attaccanti argentini. Insomma è un uomo da spazi stretti più di Vlahovic che si configura come un attaccante capace di esaltarsi nella progressione.

Leggi anche – Buffon e l’arrivo di Vlahovic alla Juve: il messaggio del portiere spiazza Agnelli

Non a caso individua Haaland come modello di riferimento tra i moderni centravanti. L’aver cambiato pelle alla Fiorentina con Prandelli, un allenatore dalla visione di calcio semplice che schierava la squadra con il baricentro basso, è un elemento in più che fa sperare i tifosi della Juve in un inserimento rapido. Nell’inizio di un grande cambiamento.

Alessandro Mastroluca

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Alessandro Mastroluca

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