Miretti-show in Juventus-Venezia: la reazione dei genitori

Super esordio da titolare per Fabio Miretti in Juventus-Venezia: la confessione del calciatore e la reazione dei suoi genitori. 

Fabio Miretti, classe 2003, ha debuttato da titolare in Serie A in Juventus-Venezia e ha disputato 80 minuti di grande calcio. Il centrocampista bianconero ha giocato con personalità e grande intelligenza. Oltretutto, ha dimostrato di essere bravo tecnicamente, tant’è che sul primo gol del match c’è il suo zampino.

Fabio Miretti
Fabio Miretti, centrocampista della Juventus (ANSA)

Miretti è stato incaricato da Allegri a calciare le punizioni, vista l’assenza di Dybala dai titolari. Il numero 47 non ha sfigurato davanti ai proprio tifosi e ha alzato un meraviglioso cross al 7′ per De Ligt, il quale ha fatto da sponda per Bonucci che ha sbloccato la gara. Un primo Maggio indimenticabile per il calciatore cresciuto nel vivaio della Juve: dal 2011 nel club. Insomma, una vita.

Al termine della gara, i media l’hanno atteso per qualche domanda e qualche curiosità: le dichiarazioni di Miretti nel post-partita di Juventus-Venezia.

Juventus-Venezia, la reazione dei genitori di Miretti

Miretti in Juve-Venezia
Miretti in Juve-Venezia (LaPresse)

Fabio Miretti si porterà a casa un’ampia sufficienza. Il calciatore entrato nel giro delle Selezioni giovanili della Nazionale ha risposto alle domande di Sky Sport e ha commentato l’emozione vissuta entrando in campo all’Allianz Stadium: “Fare tutta la trafila alla Juventus e giocare titolare è un emozione indescrivibile – ha detto Fabio – Questo momento lo porterò sempre con me“.

Miretti ha parlato anche dei suoi punti di riferimento. Dai compagni di squadra cerca di rubare gli insegnamenti di Manuel Locatelli, ma più in generale si ispira ad uno dei migliori centrocampisti del mondo: Kevin De Bruyne.

Infine, il 19enne ha svelato di aver sentito alla vigilia della gara i suoi genitori: “Non li ho ancora sentiti, li chiamerò dopo – racconta Miretti ai microfoni di Sky Sport – Li ho sentiti ieri e ho detto loro che avrei potuto giocare titolare. Erano contenti“. Poi una riflessione: “I miei non sono mai stati oppressivi, sono rimasti sempre nel loro ed è stato molto importante per la mia crescita. Credo che la famiglia sia importante e la figura del genitore debba essere da supporto ai figli“.