Juventus, Dybala e Cristiano Ronaldo: cosa non ha funzionato

I numeri della stagione raccolti da StatsPerform, ex Opta, spiegano le difficoltà nel trovare la giusta integrazione fra Dybala e Cristiano Ronaldo alla Juventus

Dybala e Cristiano Ronaldo, al centro dei pensieri e dei timori dei tifosi della Juventus. La Joya sembra di nuovo poter essere sacrificato, come l’anno scorso. Del secondo, nonostante le smentite, si dice che abbia chiesto a Jorge Mendes di trovargli un’altra squadra. Solo speculazioni ferragostane? Comunque sia, se certe ipotesi vengono alla luce, per quanto effimere potranno rivelarsi, rappresentano il sintomo di una questione che in campo si vede eccome. CR7 e Dybala si dividono i compiti e gli spazi, ma non si completano. Il totale non è sempre maggiore della somma delle parti.

Per capirlo, partiamo dai numeri di uno studio molto analitico di StatsPerform, nuovo nome dell’agenzia Opta, sulla stagione 2019-20 di Serie A. Cristiano Ronaldo ha segnato in campionato 0,96 reti ogni 90 minuti, andando anche oltre la quota di expected goals medi, di 0,88, seconda solo a quella di Luis Muriel che ha giocato meno della metà dei minuti del portoghese.

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Cristiano Ronaldo, i numeri della stagione nella Juventus

CR7 ha segnato il 6% delle reti di testa, memorabile lo stacco contro la Sampdoria, il 16% di sinistro, il 77% di destro. E, dato da tener presente, nel 94% dei casi ha segnato dall’interno dell’area.

Cristiano Ronaldo non è tra gli attaccanti che portano più palla: solo 15 ogni 90′ le occasioni in cui avanza col pallone per più di cinque metri, quasi la metà delle 26 del “Papu” Gomez. Ma da queste iniziative nascono 86 occasioni da gol, il dato più alto per un singolo calciatore in Serie A. Tre volte su quattro, però, al termine dell’iniziativa personale CR7 non cerca il dialogo, tira in porta: 65 le conclusioni su 86 chances, 21 i passaggi chiave.

In queste 86 situazioni, rientrano un assist e cinque gol: solo Ciro Immobile ha segnato di più (6 reti) dopo un’iniziativa personale. Anche se il bomber della Lazio, terzo italiano a vincere la Scarpa d’Oro, ha tirato nel 38% dei casi con quello che StatsPerform misura come alto livello di chiarezza. Ovvero, con pochi giocatori tra sé e la porta. Un privilegio che CR7 ha avuto solo una volta su cinque. Però il suo particolare ruolo, di ala libera di svariare, gli consente di andare al tiro in situazioni di forte pressione solo nel 26% dei casi, appena più di Immobile. Centravanti di maggior presenza fisica in area come Duvan Zapata o Edin Dzeko vanno al tiro in situazioni simili nel 48 e 53% dei casi rispettivamente.

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Dybala crea e si sacrifica di più

Dybala crea e si sacrifica di più
Dybala crea e si sacrifica di più

Dybala, invece, non compare tra i primi dieci giocatori per expected goals ogni 90 minuti. Nonostante, rispetto all’ultimo campionato con Allegri, si sia avvicinato di più alla porta, anche con Sarri è rimasto un facilitatore, più che un realizzatore.

E’ infatti il terzo attaccante per occasioni create ogni novanta minuti, 2,08. Ha distribuito 0,21 assist in medi rispetto, ad esempio, agli 0,37 di Dries Mertens, agli 0,36 di Domenico Berardi, agli 0,33 di Zlatan Ibrahimovic. Fra i dieci attaccanti con più expected assists nell’ultimo campionato, Dybala è solo sesto per occasioni create ogni 100 passaggi: 3,77.

Fanno peggio, in questa top 10, solo Ibra (3.72), Berardi (3.58), Callejon (3.33). Napoli, Sassuolo e Juventus hanno un possesso palla più orizzontale, guadagnano poco campo per ogni secondo col pallone tra i piedi. Questo può portare anche gli attaccanti ad essere coinvolti nella manovra più lontano dalla porta.

Tra le due stelle della Juventus, Dybala si sacrifica di più. Avvia il possesso 1,95 volte e una sequenza di passaggi 6,67 volte ogni 1000 tocchi degli avversari. E’ uno degli attaccanti che in Serie A porta il pressing alto: è quarto per intercetti, quinto per palloni recuperati.

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Juventus, perché manca l’equilibrio

Eppure, nonostante la divisione dei ruoli, l’integrazione non ha funzionato. Non ci sono significativi facilitatori di gioco nella Juve di Sarri. Non ci sono infatti calciatori bianconeri tra i primi dieci per coinvolgimenti nelle azioni da gol (calci piazzati a parte), nemmeno escludendo marcatori e assist-man. Né si vedono difensori o centrocampisti in top 10 per contributo difensivo. Questa spaccatura spiega l’equilibrio precario dei bianconeri e i 43 gol subiti. Peraltro, sottolinea lo studio, oltre sette in meno rispetto alla stima degli expected goals degli avversari. Merito di Szczesny, il portiere con la percentuale più alta di gol evitati in Serie A, 1,17 per ogni rete incassata.

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